Spesso manca la consapevolezza di come il nostro Io, inseparabile e inesorabile compagno, non è solo l’ultima àncora a cui aggrapparsi per non perdersi, ma anche il primo ostacolo per la felicità.
Nighthawks
Spesso manca la consapevolezza di come il nostro Io, inseparabile e inesorabile compagno, non è solo l’ultima àncora a cui aggrapparsi per non perdersi, ma anche il primo ostacolo per la felicità.
Il cringe, come le altre emozioni, è un buon segnalino di sensibilità umana. Ma, come le altre emozioni, può facilmente sfociare in reazioni esagerate e fuori luogo.
Avevate notato che Bran è un tralfamadoriano dei racconti di Vonnegut?
Forse al posto di farsi sentire come ostacolo sarebbe stato un sostegno, un innesto (nel senso botanico, che fortifica) dello spirito democratico di questo paese, come scritto in Costituzione e nelle sue consuetudini. Che non è privilegio di centomila iscritti, ma un patrimonio di tutti.
“Dare per avere” non è di per sé un concetto malvagio. Compiere scelte volte sì al nostro interesse individuale, ma che porteranno un benessere anche a livello collettivo, ci porta ad una win-win situation, come se ci fosse una mano invisibile (A. Smith) che porta naturalmente verso l’interesse della società. Quindi perché non farlo?
Le nuvole cambiano forma e profilo secondo il vento, mentre le mani? Le mani sono ciò che collega due dei passaggi più segnanti di “La faccia delle nuvole”.
Il viaggio muta del tutto il suo concept d’elite e si affianca, grazie all’aiuto della sharing economy, alle low cost experiences. Sebbene ancora poco conosciuta e disponibile ad oggi solo in pochi paesi nel mondo, alle sharing economies si aggiunge anche la piattaforma Locarry.
“Solaris”, romanzo di fantascienza dello scrittore polacco Stanisław Lem, descrive un pianeta alieno, incomprensibile al punto da far affermare a Kris Kelvin (psicologo e protagonista delle vicende): “l’idea di essere impazzito mi restituì la calma”. Ma è veramente questo il fulcro di questo testo?
"I vaccini causano l'autismo!" La frase che negli ultimi anni, soprattutto in Italia, sta diventando come un mantra. Un concetto al giorno d’oggi molto radicato, difficile da estirpare, ma una conoscenza sbagliata e non supportata da prove scientifiche. Sarebbe come affermare che l’influenza stagionale, contemporaneamente a bere un bicchiere d’acqua, causano l’autismo. Il risultato? Tutti gli esseri umani del pianeta avrebbero un’alta probabilità di diventare autistici.
Intessendo la propria trama narrando di personaggi eminenti in ambito scientifico e filosofico, realtà intrinsecamente ed indissolubilmente intrecciate, Rovelli descrive la realtà in sette lezioni, concise ma essenziali. Mentre un diverso articolo della redazione tratterà il tema della “scienza”, volevo brevemente sottolineare un quesito posto tra le pagine. Dobbiamo accettare l’idea che un presente comune a tutto l’universo sia un’illusione, e lo “scorrere” universale del tempo sia una generalizzazione che non funziona?