Il momento di cambiare rotta.

A volte basta uno sguardo al passato per capire il presente, ma se un’occhiata non ti dovesse bastare e la lettura di evergreen non ti dispiace, ci sono due masterpiece tanto vecchi quanto attuali che dovresti sfogliare. I testi marineschi “Moby Dick” e “Il vecchio e il mare” sembrano volerci rimembrare gli insegnamenti riguardo l’indomabile madre natura.

In entrambi i romanzi indubitabilmente centrale è il tema della ricerca: i due narrano delle avventure in mare aperto, che diventa praticamente l’unico scenario e un nuovo protagonista. E, in tutte e due i casi, catturare la preda è fondamentale per la sopravvivenza: questa assume un significato economico, oltre che simbolico. Ma, purtroppo, il risultato è sempre lo stesso. La natura dà e, quando vuole, la natura toglie.

Oggi, se dovessimo reinterpretare i due romanzi, non vedremmo altro che la totalità degli esseri umani come i protagonisti di questa storia contemporanea, alla ricerca di cupidigia e supremazia, utilizzando come preda le risorse del nostro pianeta, dando le spalle alle conseguenze ambientali che provocano e utilizzando i media per glissare su argomenti futili. 

Il Sapiens in entrambi romanzi indossa le vesti del cacciatore ma con delle accezioni. Il personaggio di Hemingway è stoico, affronta a muso duro la vita, sa a cosa sta andando incontro ed è consapevole di essere probabilmente destinato alla morte; quello di Melville invece, sembra voglia sfidare contro ogni pronostico la sua sorte, nonché la natura, pensando di poterla sopraffare. E il Sapiens dei giorni nostri? Semplice, non ci pensa. Notifiche, messaggi, social coprono col mantello dell’invisibilità le realtà scomode a tutti raggiungibili con un click ma messe in secondo piano da notizie seppur banali ma con maggiore appeal.

Il Disastro di Bhopal, dove la fuoriuscita massiccia di sostanze chimiche causò all’istante migliaia di morti; il “Cimitero tecnologico” di Guiyu, sito di discarica con un tasso di avvelenamento da piombo dell’ 88% degli abitanti;  il Disastro di Seveso (in Italia) dove, a causa dell’esposizione a diossina, più di 80.000 animali furono macellati per evitare che le tossine potessero entrare nella catena alimentare; i recenti incendi in Amazzonia e in Siria causati dalla deforestazione e che ridurranno di oltre il 20% la produzione di ossigeno del pianeta. Questi sono alcuni degli avvenimenti che simboleggiano i moderni attacchi alla natura, certamente più evoluti rispetto a quelli dei tempi di Hemingway e di Melville, come evolute saranno le conseguenze. L’Onu, difatti, nel 2019 ha dichiarato che un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione, ossia una su otto di quelle totali; ed essendo l’uomo la causa principale di questa prossima strage, consapevole che prima o poi la natura avrà la sua vendetta, ripenso alle parole dal secondo in comando al capitano Achab, proprio prima della disfatta:

“Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu che insensato cerchi lei”!

Che ci resti ben poco in mano, come al Vecchio Santiago, o che incontrassimo la morte, come il vendicativo Achab, il finale è comunque a nostro sfavore. È il momento di cambiare rotta.

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